Retorico, generico, impreciso, elusivo e imbarazzante: il Molise di Roberti impreparato sui metodi, gli strumenti, le risorse e senza alcuna direzione

Una relazione generica, retorica e imbarazzante che elude questioni politiche. È quello che oggi siamo stati costretti ad ascoltare nell’Aula del Consiglio regionale, dove il presidente Roberti ha illustrato le linee programmatiche di una Legislatura che forse si preannuncia addirittura peggiore di quella che l’ha preceduta.

Una mera evocazione che prescinde da qualsiasi contesto reale. Un silenzio tombale sul come affrontare i problemi che più attanagliano il Molise.  

Nella relazione del Governatore restano del tutto assenti i metodi, gli strumenti e le risorse con cui si pensa di poter lavorare per il Molise.  Si edifica mancando di costruire le basi su cui dovrà reggere un sistema. Una regione al contrario, capovolta, senza metodo e direzione.

Non una parola sull’ascolto del territorio, sui trasporti, sulle società partecipate, sulla digitalizzazione, sullo sviluppo, sull’ambiente.

Solo tante, troppe imprecisioni e una grandissima confusione sul lavoro, i Centri per l’impiego e sulla modalità con cui la Regione intenda affrontare il tema del commissariamento alla sanità regionale. Su questo quale visione? Si può venire in Aula e dire “ce ne occuperemo”?

Si può arrivare in Aula e invocare una ipotetica riduzione delle tasse alla luce di un buco milionario e di un Ministero dell’Economia che, come soluzione, avrebbe ipotizzato proprio l’aumento del carico fiscale per i cittadini molisani?

La relazione di Roberti è stata surreale e sgradevole non solo per gli esponenti di Palazzo D’Aimmo, ma soprattutto per tutti gli elettori che hanno riconfermato la fiducia a un centrodestra che ha già ampiamente dimostrato come non ci sarà alcuna discontinuità con il passato. In fondo con gli stessi rappresentanti di prima, cosa sarebbe mai potuto mutare?

Con debiti milionari, assessori esterni che aumentano i costi, con una Giunta ad oggi ancora monca, quale sintomo di divisioni interne che non si riescono a sanare, Roberti siede in Consiglio senza accennare nemmeno minimamente a cosa accadrà per il Bilancio. Non ci è dato sapere come ci si voglia muovere sulla mancata parifica o sull’assestamento. E non può e non deve bastare un laconico rinvio a settembre.

E poi il tema dei temi: l’autonomia differenziata. Che posizione assume il Molise riguardo a una proposta di legge nazionale di stampo leghista che darebbe un colpo mortale alla nostra Regione? Su questo punto come la pensa la maggioranza di centrodestra e lo stesso governatore che il 17 marzo scorso manifestava contro il DDL Calderoli, insieme a tanti altri sindaci del Sud Italia?

Come ci si muoverà sulla zona franca di cui nessuno si sta occupando? Compreso quello che fino a un mese fa è stato il sindaco di Termoli. Quale futuro per la zona industriale del Basso Molise, sulla cui riconversione continua a essere tutto fermo. Come si agirà dinanzi ai conflitti politici tra il Ministro Fitto, il Governo nazionale e il Commissario straordinario della Zes Adriatica che stanno mettendo a rischio i 3,6 miliardi di euro per la Gigafactory?

E come ci si muoverà sui ritardi del PNRR, sui progetti e sul definanziamento da parte del Governo.

Roberti nomina le case della salute a che pro? Lo sa che sono le stesse a cui da Roma hanno già tagliato i fondi?

Eppure tra i primi atti che l’Aula dovrebbe deliberare, oltre a una chiara presa di posizione sull’autonomia differenziata ci dovrebbe sicuramente essere la richiesta al Governo nazionale per stabilire che l’importo delle risorse finanziarie destinate al servizio sanitario nazionale sia determinato in misura non inferiore al 7,5 per cento del PIL dell’anno precedente, al netto del tasso di inflazione annuale, adeguandolo all’indice di vecchiaia e all’aspettativa di vita della popolazione e tenendo in considerazione per il riparto il cosiddetto indice di deprivazione, ovvero la povertà di un territorio, che andrebbe così a generare maggiori risorse per il Molise. Su questo come la pensa e come si comporterà la maggioranza?  Temi fondamentali per la nostra regione che saranno oggetto dei primi atti che mi accingo a protocollare.

E poi, che ruolo avrà la nostra regione nell’ambito nazionale ed europeo? Cosa si farà sulle tante misure per l’Agricoltura ancora in attesa, con un settore al momento, ancora privo di deleghe assessorili?

Stessa cosa dicasi per i fondi europei. Roberti nel suo intervento li ha citati più volte, ma vorrei capire se ha la minima idea di come circa un miliardo e mezzo di euro in Molise restano fermi per mancati cofinanziamenti regionali. Qual è la soluzione proposta? Come si agirà?

Quali politiche per le aree interne, per lo spopolamento, per i giovani e le donne?

Semplicemente niente. Nulla di nulla. Se non un inciso nelle parole pronunciate durante la controreplica con cui Roberti lascia intendere di voler tagliare i tempi degli interventi dei Consiglieri regionali di fatto provando ad azzittire le minoranze.

Quando si dice un approccio democratico!

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